esimio avvocato Sammarchi la contatto per dei dubbi che mi turbano da un pò.Premetto che io al momento non lavoro e lo sto cercando disperatamente. Probabilmente la mia storia le sembrerà lunga ma cercherò di essere il più breve possibile ed esauriente.mi chiamo S. e i miei problemi iniziano 10 anni fa con la morte di mio padre(premetto che è mio padre adottivo ed mi ha riconosciuta come figlia)io ero da poco diventata maggiorenne mentre mio fratello era ancora minorenne,tuttavia mia madre inizio ha non pagare quasi più nulla di quelle che erano le spese di casa tra cui il mutuo, probabilmente per la depressione che aveva in quel momento(è durata 5 anni)ma il problema maggiore fu che ha iniziato a fare prestiti uno dietro l’altro iniziati nel 2004 e non ancora finiti,comprando anche cose decisamente inutili per cifre assurde,come ferro da stiro con tavola aspirante per 1970€ oppure un depuratore del acqua per 1800€ nonostante io avessi comprato la caraffa filtrante.Ora il mio maggior problema e che nel 2008 siamo stati contattati tutti e tre dalla banca presso la quale mio padre fece il secondo mutuo della casa e quello che mia madre non ha ripagato dove ci citavano tutti e tre per insolvenza e per la questione eredità per decidere cosa farne del debito.Mia madre prese un avvocato che si accordo con l’altra parte e andarono in udienza ma non mi fecero sapere niente ed io parlai solo due volte con l’avvocato in questione nonostante volessi essere messa al corrente delle cose.Dopo un pò di tempo sono riusciti ad accordarsi pagando il debito per 5500€ che mia madre chiese ha mia zia,dopo che l’avvocato mi contatto per sapere se potevo prendere un prestito e se qualche mio parente o amico poteva farmi da garante dato che da poco lavoravo fissa ma saltuariamente perchè in alcuni mesi c’era scarsità di lavoro. Ma per raggiungere un accordo gli fu chiesto chi accettava l’eredità ed essendoci andata solamente mia madre(io non fui assolutamente contattata dal avvocato per dirmi il giorno che ci sarebbe stata l’udienza)gli unici due ad aver firmato una reale accettazione d’eredità sono mia mamma e mio fratello che al epoca dell’udienza era minorenne mentre io avevo(solamente)25 anni.Adesso mi chiedo cosa ne sarà della mia parte di eredità,mia mamma dice che fino a prova contraria resto comunque proprietaria di un terzo,anche se l’avvocato ha detto che sarebbe meglio contattare un notaio e fare un documento che attesta l’effettiva accettazione dell’eredità da parte di tutti e tre.Adesso al termine dell’anno 2013 non siamo ancora andati dal notaio e ci arrivano sempre più lettere da parte dell’equitalia per il canone rai per i bolli delle macchine di mia madre non pagati,per multe insolute(gli hanno già tolto una macchina per questo)banche e finanziarie che reclamo i loro soldi e che tutte prelevano dallo stipendio di mia mamma(guadagna 900€) e dalla pensione di reversibilità di mia padre(300€ circa),dove io la mia parte non lo mai ricevuta se le presa tutta mia madre,alla visione di questo che influenza avranno questi debiti su me e mio fratello sapendo anche che abitiamo tutti insieme e che sia io che mio fratello ci siamo comprati delle cose e che forse non potremo dimostrare che sono nostre sopratutto mio fratello che va a vendemmiare e che compra tutto in contanti?se io e mio fratello abitassimo altrove saremmo obbligati a ripagare quei debiti?se venisse venduta casa,mia madre potrebbe avvalersi della mia posizione ereditarià per non darmi la mia parte?E qualora rinunciassimo all’eredità saremmo sia io che mio fratello moralmente obbligati ad aiutare economicamente mia madre?la ringrazio molto del attenzione e le mando cordiali saluti
Francamente dal tuo lunghissimo racconto mi manca l’informazione essenziale – e l’unica veramente importante – per poter rispondere: tu hai accettato l’eredità?
Dici che sono passati 10 anni dalla morte di tuo papà, per cui non so se tua sia ancora in tempo per rinunciare all’eredità. Infatti, ai sensi dell’art. 480 cod. civ. “Il diritto di accettare l’eredità si prescrive in dieci anni. // Il termine decorre dal giorno dell’apertura della successione e, in caso d’istituzione condizionale, dal giorno in cui si verifica la condizione. In caso di accertamento giudiziale della filiazione il termine decorre dal passaggio in giudicato della sentenza che accerta la filiazione stessa. // Il termine non corre per i chiamati ulteriori, se vi è stata accettazione da parte di precedenti chiamati e successivamente il loro acquisto ereditario è venuto meno.“
Inoltre, non è escluso che tu abbia accettato tacitamente l’eredità (art. 467 cod. civ. “ L’accettazione è tacita quando il chiamato all’eredità compie un atto che presuppone necessariamente la sua volontà di accettare e che non avrebbe il diritto di fare se non nella qualità di erede“).
Una volta che avrai capito se sei erede o meno, si può valutare il da farsi.
Se sei erede, indipendentemente dal fatto che tu abbia, ad esempio, materialmente incassato del denaro, devi rispondere dei debiti di tuo padre.
Il tuo errore più grosso è stato disinteressarti fino ad ora della successione e la conseguenza potrebbe essere un’accettazione tacita dell’eredità.